Maria Chiara Maffi nasce a Bergamo nel 1992.
Consegue il diploma in economia e lingue a Treviglio (Bg e parallelamente scopre la sua reale passione: La fotografia. Nel 2013 frequenta il corso di fotografia all’Istituto Europeo di Design a Milano. Successivamente, lavora per un anno e mezzo come assistente fotografa in un’agenzia di comunicazione milanese. Vince una borsa di studio presso l’Istituto Raffles Moda e Design di Milano e consegue un Master in fotografia. Realizza il progetto fotografico “Genera-azioni” per conto del Comune di Milano. Prende parte a mesi di workshop con Giovanni Gastel, Matthias Harder, Margaret Courtney-Clarke e Aida Muluneh. A Giugno 2018 espone il progetto “Quarantacinque” nella mostra “The Embarrassment Show” curata da Erik Kessels, presso O’ gallery (Milano).
Nel 2018 è stata pubblicata con tre fotografie del progetto “(S)Oggetti” sulla rivista “The Fashionable Lampoon" (Issue14). Nel 2018 vince il PHOTOLUX di Lucca come miglior portfolio e viene pubblicata sul sito Amica.it
La mia ricerca fotografica è una critica alla società odierna, sviluppata in chiave ironica.
Il progetto si compone di sette fotografie dal primo al settimo giorno, un'intera settimana ed il soggetto indossa sempre una nuova camicia.
Il confine è inteso come limite umano al non andare oltre alle apparenze, non scavare sotto la superficie di una persona.
Quasi come se i nostri abiti fossero il confine che noi stessi ci poniamo, seguendo le regole della società, della moda come status symbol.
Ho voluto coprire, in questo caso “piegare” con un gesto fisico il volto del mio soggetto ritratto affinché chi guarda possa sentire il bisogno, la necessità di varcare la soglia, il confine.
Vorrei che potessimo ridiventare padroni del nostro tempo, che non ci fermassimo solo qualche secondo a guardare come succede per un post su Instagram, ma che andassimo in profondità per godere dell’opera e per guardare davvero. Questo è ciò che manca oggi, questa è la ragione per cui è stato fatto questo progetto.